Le mani dell’uomo

da Lug 26, 2021Blog, Senza categoria0 commenti

Questa fotografia, l’ho tagliata e poi filtrata perché volevo ottenere una fusione cromatica che  desse continuità agli elementi rappresentati. Le mani e l’oggetto. Il suo silenzio, perché la fotografia comunica in silenzio, ha generato in me quella sensazione  solenne che è lo stupore. Le mani degli uomini. A differenza degli animali abbiamo le mani e questo ci permette di sviluppare intelligenza e creatività, mezzi che ci hanno permesso di sopravvivere nel corso del tempo e così  abbiamo fatto il telaio, il Voyager1  e scoperto la doppia elica del DNA e così continuiamo a crescere. E poi fare le cose con le mani è terapeutico, fa bene, elimina lo stress e ci rende più felici. Pensate che un secolo fa prima della corsa alla medicalizzazione , alle donne ansiose veniva prescritto di dedicarsi al cucito, un lavoro di mani e silenzio. Guarite. Per fortuna lo  dicono anche le neuro-scienze che con i loro esperimenti dimostrano che i lavori manuali sviluppano la mente e contemporaneamente donano tranquillità. Penso alla società di oggi che organizza il lavoro e le cose eliminando il più possibile l’intervento manuale e penso che basterebbe così poco per comprendere e praticare abitudini differenti. Invece no. L’uomo vuole il confort e senza saperlo perde molto di se. Torniamo a lui, la resolza, il coltello di Pattada. Un utensile che il pastore e il contadino portano con se da sempre. Il maestro Antonio Deroma la prima cosa che mi ha detto è stata, “prendi questo coltello e usalo, non tenerlo sopra un mobile, usalo”. E io lo farò sicuramente. Sapete perché? Perchè glielo debbo. Chi usa le mani per produrre cose ha sicuramente la possibilità di esprimere la propria creatività ma se fa cose anche utili incrementa la  soddisfazione e la motivazione nel proseguire il suo cammino. L’uomo da quando ha iniziato a utilizzare le sue mani per creare si è servito delle pietre e dei bastoni per proteggersi e per cacciare ma poi ha utilizzato gli attrezzi che aveva fatto per costruirne altri e il coltello rappresenta uno dei primi meta-strumenti dell’uomo. Coltello, da “culter” che ha la stessa radice di coltivare e di culto perché anticamente questo veniva utilizzato nelle cerimonie per i sacrifici e quindi era oggetto solenne. L’uomo non se ne è mai distaccato e lo ha voluto così tanto con se che tra il 700 e l’800, quando furono emanate disposizioni che ne vietavano l’uso fuori casa, gli artigiani si inventarono i coltelli chiudibili per aumentare la portabilità riducendone la dimensione. Oggi non sono molti gli artigiani che si dedicano a questa arte perché richiede silenzio, manualità, idee e concentrazione. Tutte cose rare da trovare e quindi rarissime da apprendere. Allora penso che dovrebbero fare entrare più gente nelle loro stanze. Io le ho viste. Ci sono mille libri di storie vecchie; uniche,  che ti arrivano dentro e in un attimo ti dicono chi sei. Domani torno.

Scritto ascoltando “Wherever I go” Mark Knopfler-  Rooth Moody